Ludlum Rober - 2002 - La direttiva by Ludlum Rober

autore:Ludlum Rober
La lingua: ita
Format: mobi, epub
ISBN: 8846204638
editore: RL Libri - Superpocket
pubblicato: 2012-03-27T18:52:01+00:00

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Capitolo 20.

Si costrinse a fissare il suo giustiziere: avrebbe guardato la morte in faccia.

Ma sul suo volto lesse un’espressione di confusione, mentre spostava il fucile di pochi gradi a sinistra e premeva il grilletto.

Il tiratore sul tetto accanto incurvò la schiena e precipitò di sotto come un gargoville caduto dal suo sostegno di pietra.

Cosa diavolo stava succedendo?

Seguì immediatamente il rumoroso cicaleccio di un’arma automatica nelle vicinanze. Ma la scarica non era destinata a lui, era diretta contro di lei. Un pezzo della cornice decorata dietro la quale era appostata esplose in una nube di polvere.

Qualcuno era venuto in suo soccorso, salvandolo dal boia di Regent’s Park?

Cercò di ricomporre la complessa geometria. Due squadre, come aveva dedotto. Una dotata di attrezzature americane, la squadra di tiratori delle Operazioni Consolari.

E l’altra? Uno strano assortimento di armi. Irregolari.

Mercenari. A giudicare dal materiale e dall’equipaggiamento, provenienti dall’Europa dell’Est.

Al servizio di chi?

Il nemico del mio nemico è mio amico. Se il vecchio proverbio valeva anche in quel caso, non gli mancavano certo gli amici. Ma valeva davvero?

L’uomo con il fucile automatico, un AKS-74 di fabbricazione russa, adesso era in piedi sul parapetto, e cercava di trovare un’angolazione per colpire la tiratrice.

«Ehi» gli gridò Janson.

L’uomo - Janson era abbastanza vicino per vedere i suoi tratti grossolani, gli occhi ravvicinati e la barba di due giorni - gli fece una smorfia e si voltò verso di lui.

Sparando a tutto spiano.

Una gragnuola di proiettili colpì il tetto e Janson si raggomitolò, rotolando giù dal tetto inclinato. Una scheggia di pietra gli sfiorò l’orecchio mentre una rumorosa raffica spazzava la zona dove si trovava qualche attimo prima. Strisciò la fronte contro un mattone e si ferì il palmo della mano premendolo contro una tegola spezzata.

Finalmente il suo corpo sbattè contro la balaustra.

L’impatto fu doloroso e lo immobilizzò per un momento, ma l’alternativa sarebbe stata molto peggiore: un volo verticale dal tetto al marciapiede.

Udì delle grida, da una parte e dall’altra. Il suo cervello intontito cercava di identificare i suoni che gli giungevano, riecheggiavano e poi svanivano.

Cosa era successo? La donna l’aveva nel mirino. Lo teneva.

Perché non l’aveva colpito?

E l’altra squadra: chi erano? Angus Fielding aveva accennato ai nemici oscuri che Novak si era fatto tra gli oligarchi corrotti dell’Europa dell’Est. Erano una milizia privata? Tutto lo lasciava supporre.

Lui era il loro obbiettivo. Ma anche quello della squadra delle Operazioni Consolari.

Come poteva essere?

Non c’era tempo da perdere. Conficcò la pistola tra le balaustre ornamentali di pietra arenaria e sparò due rapidi colpi. L’uomo con l’AKS-74 barcollò all’indietro, emettendo uno strano gorgoglio; uno dei proiettili gli aveva trapassato la gola, che esplose in uno zampillo di sangue arterioso. Crollò sulle tegole e la sua arma con lui, fissata dalle cinghie di nylon attorno alle spalle.

Quell’arma poteva essere la salvezza di Janson, se solo avesse potuto impossessarsene.

Janson salì in piedi sulla balaustra e superò con un balzo la breve distanza che lo separava dalla casa adiacente.

Aveva una meta. L’AKS-74: una rudimentale, vibrante, potente mitragliatrice. L’atterraggio non fu perfetto e un dolore lancinante come una scossa elettrica partì dalla sua caviglia sinistra.

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